Chi ben inizia…

mappaQuesto è “the beginning”, l’inizio del nostro epico viaggio e non sempre si può dire chi ben inizia è a metà dell’opera.

Partiamo dalla Russia, da Mosca per l’esattezza. La prima esperienza in questa terra non è stata decisamente positiva.

Diamo un po’ la colpa al primo impatto da viaggiatore backpacker. L’ultima volta che abbiamo fatto un viaggio del genere è stato per entrambe 10 anni fa o più!

Diciamo che dopo anni passati avendo una vita da lavoratrici, con dei confort che una città ti può offrire, con gli apericena del mercoledì sera e il sushi con gli amici, un buon bicchiere di vino e l’estetista (perché anche quella è importante), partire zaino in spalla significava rientrare un po’ nell’ottica di viaggio non sempre comodo, pulito e organizzato.

moscaAbbiamo prenotato le prime notti in ostello dall’Italia, per essere sicure di trovare un posto accogliente. Arriviamo a Mosca, tutto è in cirillico e nessuno parla inglese, la nostra mappa stampata da Google map non aiuta un granché, ma con tanta immaginazione riusciamo a trovare l’ingresso di questa casa trasformata in ostello.

Perdiamo un’ora davanti al nero portone che sembrava l’ingresso di una prigione a alta sorveglianza, c’era una piccola telecamera nell’angolo in alto a destra e una pulsantiera per inserire un codice. Riusciamo finalmente a capire come far funzionare il citofono, sentiamo una lieve risposta in sottofondo e il pesante portone si apre.

Quattro piani di scale ovviamente a piedi e ci dicono che avevano fatto un over booking e non avevano più posto per noi. Ci rassicurano dicendoci che hanno una stanza libera nel condominio di fronte. Scendiamo 4 piani a piedi, attraversiamo lo sporco cortile, saliamo altri 3 piani. A piedi.

L’appartamento: le pareti nere, il soffitto ricoperto di specchi, il bagno in fondo al corridoio dopo una buia cucina, il soggiorno con degli squallidi divani marroni anni ’60 e due camere da letto. Una era la nostra, l’atra era chiusa dall’esterno con un lucchetto.

Quell’appartamento sembrava essere utilizzato per girare film porno.

mosca 1Diciamo “grazie” e la ragazza se ne va chiudendosi la porta alle spalle.

Io e Ivana ci guardiamo. Meno male abbiamo prenotato dall’Italia con tanto di foto!

A quel punto mi aspettavo uno striscione sopra al letto con la frase “No Alpitour? Ahi, ahi, ahi!” Perché sembrava fosse stato fatto tutto apposta.

Ci abbiamo messo 5 minuti per reagire. Dopo aver sollevato il lenzuolo lurido che copriva il materasso e spostato le tende per fare entrare un po’ di luce, ci abbiamo messo meno di un secondo a richiudere gli zaini e a andare a lamentarci.

Era chiaro che la stanza non si avvicinava nemmeno a quella della foto, e forse si sono resi conto di aver esagerato un po’ proponendoci quel tugurio, così ci hanno accompagnato in un altro ostello, quello della foto, a 20 minuti di cammino da li. Cattedrale di San BasilioPulito, con le lenzuola, asciugamani e doccia calda, ora si che si ragiona.

Non sempre si inizia bene, ma devo dire che tutto il resto del viaggio è stato un crescendo, tutto è andato migliorando, di giorno in giorno eravamo sempre più esaltate e curiose, tutto è diventato più magico, più pulito, più profumato, più accettabile.

Tutto era più bello…o forse, eravamo noi ad essere cambiate…

Lascia un commento